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STORIA DELLA CHIESA DEL SS.CROCIFISSO
E DELLA SUA CONFRATERNITA DALLE ORIGINI
ALL'AVVENTO DEI PP. MINIMI E ALL'ISTITUZIONE
DELLA PARROCCHIA DI SAN FRANCESCO DI PAOLA DI ALCAMO.
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IL FONDATORE : PIETRO TABONE
I
l nobile Pietro Tabone, nato nel 1510 e morto nel 1575 , esercitava la professione dell’Aromatario , cioè l’attuale farmacista e la sua bottega si presuppone fosse accanto alla Chiesa di S.Oliva, forse nell’attuale sede del Palazzo Comunale.Sposò Benvenuta Nicodemi , appartenente a nobile famiglia che annoverò illustri e rinomati professionisti e dal matrimonio nacquero i figli : Luigi, Cristoforo, Vincenzo, Francesco, Giovanni , Bartolomeo e Caterina.
Il primogenito Luigi si affermò come medico ed esercitò a Partanna dove fu eletto Protomedico e tenne la carica di Governatore della Compagnia dei Bianchi .
Il secondogenito Cristoforo, ancor chierico fu il primo Beneficiale della Chiesa del SS. Crocifisso.
Il terzo figlio di Pietro Tabone, Vincenzo, fu Maestro Notaro del Consiglio Giuratorio della Città nel 1569 – 1570 ; Maestro Notaro del Secreto nel 1570-1571 e Maestro Notaro per le cause civili nel 1573-1574.
Suo
figlio Francesco sposò la nobile Orsola Lazio e ricoprì le più prestigiose cariche : Giudice, Capitano, Giurato , Giudice Civile e Giudice Superiore.Il quarto figlio di Pietro Tabone fu Francesco che, ancor chierico, fu il secondo Beneficiale della Chiesa del SS. Crocifisso per ben 51 anni e cioè dal 13.3.1560 al 21.11.1611 , giorno della sua morte.
Dal testamento rogato dal Notaio Antonino Vaccaro il 22 gennaio 1608 e pubblicato il 22 novembre 1611 si rileva che egli donava “ omnes raubas albas stivilia et omnia cuiusvis speciei existentia intus eius domos “ alla Confraternita del SS.Crocifisso affinché fossero venduti e con l’introito ne fossero celebrate messe per la sua anima all’Altare maggiore della sua Chiesa.
Il quinto figlio Giovanni , sposò Battistina Bonanno ed ebbe un figlio di nome Francesco il quale, divenuto sacerdote, fu il terzo Beneficiale della Chiesa del SS. Crocifisso dal 1611 al 1638 , nominato con Bolla del Vescovo di Mazara , Mons. Marco La Cava, l’8 giugno 1612.
Questi non ebbe la direzione effettiva sul culto
della Chiesa che era stata assorbita prima dalla Confraternita del SS.
Crocifisso e poi, nel 1608 dai PP. Minimi di San Francesco di Paola.
eum docere artem notariam iuxta possibilitatem ipsius notarii et capacitatem ipsius Bartholi”.
Dal 1576 al 1582 esercitò l’arte notarile “ per totam Vallem Mazariensem “e già nel 1581 aveva ricevuto la nomina di Maestro Notaro dell’Ammiragliato di stanza ad Alcamo, dal Grande Ammiraglio Ludovico Spatafora.
L’ultima figlia di Pietro Tabone, Caterina , sposatasi con il pittore veronese Leonardo Bagolino, diede i natali al celebre poeta ed umanista alcamese Sebastiano Bagolino.
Il quarto Beneficiale della Chiesa del SS.Crocifisso fu il Rev. Sac. D. Vincenzo Nicodemi che tenne il Benefico della Chiesa per sette anni e cioè fino al 13 giugno 1646, data della sua morte.
Il quinto Beneficiale del SS.Crocifisso fu il Sac. D. Vincenzo Indelicato che resse il beneficio per ben 22 anni e cioè dal 1646 al 1668, anno della sua morte. Dal 1668 al 1671 il Sac. D. Antonino Oliveri, Vicario Foraneo e Commissario del S. Uffizio, successe al Sac. Indelicato nella qualità però, di economo e procuratore del beneficio come si evince da un documento dell’Archivio della Curia Vescovile di Mazara, datato 5 maggio 1669.
Nel 1671 venne nominato sesto Beneficiale e la sua designazione e presentazione fu fatta dal Sac. Dott. D. Luigi Tabone , Arciprete di Partanna e Protonotario apostolico, pronipote del fondatore, Pietro Tabone.
Il Beneficio fu tenuto dal Sac. Oliveri per 21 anni e cioè dal 1671 al 1692. Al Sac. Oliveri successe, quale settimo ed ultimo Beneficiale , il Sac. D. Vito Battaglia, il quale tenne il Beneficio per 38 anni e cioè dal 1693 al 1731 .
Nel tempo di questo Beneficiale la Chiesa, nel 1695 , fu per contribuzione del
popolo interamente rifatta , così come oggi si trova e nel 1697 venne
consacrata dal Vescovo di Mazara , Mons. Bartolomeo Castelli.
GENESI DELLA CHIESA DEL SS. CROCIFISSO
Già nel 1542 il nobile D. Pietro Tabone fece richiesta ai Giurati della città di un appezzamento di terreno a N. O. del Borgo in contrada “ Calcare”, lontano dalla città fortificata dove vi erano terre di proprietà del demanio comunale, considerato che il Culto fino a quella data si svolgeva solo nella Chiesa Madre dedicata a S.Maria Assunta , per edificarvi una Cappella in onore del SS. Crocifisso ( fino ad allora Patrono della Città ) con l’obbligo di bonificare il terreno e di costruirvi delle case di abitazione . I Giurati: Bartolomeo Russo, Vincenzo Adragna , Giovan Luigi Termini e Stefano Torneri , con atto giuratorio del 9 novembre 1542 accolsero l’istanza , concedendo un appezzamento di terreno esteso “
cannarum quingentarum de quatro “ ossia 50 canne quadrate ( equivalenti agli attuali 6 tumuli circa).In quello stesso anno il Tabone insieme ai figli Vincenzo, Cristoforo e Luigi , iniziò l’edificazione della sua abitazione e quella dei suoi figli. In seguito, nel 1550 ( senza la prescritta autorizzazione del Vescovo) , edificò la piccola cappella che fu riconosciuta ufficialmente nel 1552 dal Vescovo di Mazara Girolamo De Terminis con Bolla dell’11 agosto, con la quale concedeva al Tabone ampia facoltà di poterla ampliare, distruggere e riedificare con diritto di patronato, sepoltura gentilizia, beneficiale con l’assegnazione annua di 24 tarì , di potere nominare il Beneficiale o Rettore e con licenza di potere istituire una Confraternita del SS. Crocifisso, con suo Cappellano. sempre spettando ai Tabone il diritto di Patronato.
Gli storici alcamesi I. De Blasi e G.B. Bambina fissano la data della sua fondazione nel 1552, basandosi sulla data di una Bolla di fondazione firmata dal Vescovo di Mazara l’11 agosto di quell’anno.
Ma ciò non risulta al vero ( come esattamente rilevato dal Can. Vincenzo Mistretta di Paola in “ La Chiesa del SS. Crocifisso ora Chiesa parrocchiale di San Francesco di Paola . Alcamo, 1950 “ ) in quanto quella Bolla non era altro che un documento che dava il crisma della legalità ad una fondazione già avvenuta che il Tabone, per distrazione, non aveva sottoposto all’approvazione dell’Ordinario Diocesano.
Nella Bolla in questione infatti il Vescovo , Mons. Girolamo Termini , parla di una Chiesa “ sub vocabulo SS . Crucifixi “ e diede “ nunc pro tunc” ossia “ ora per allora “ la licenza richiesta precisando la “ licentiam ecclesiam predictam constructam seu construendam, construere et redificare “ .
Nel 1575 una terribile epidemia di peste funestò tutta l’Italia e in Sicilia, in particolar modo, fu una calamità di immani proporzioni che “decimò le città riducendo sensibilmente il numero degli abitanti “.
Ad Alcamo la peste ne dimezzò la popolazione che, da circa 7720 anime, secondo le stime e gli studi effettuati dallo storico Vito Maria Amico e confermati dallo storico alcamese Ignazio De Blasi, scese a ben 4.000 abitanti mentre, secondo un atto del Pubblico Consiglio del 7 luglio 1577 ai rogiti del notaio G.V. De Mulis , a causa della peste morì “ la magior parti di la genti" e più precisamente 5000 persone che vennero sepolte nel cimitero di S. Ippolito ( uno dei quartieri più antichi della Città , insieme a quello di S. Vito e S. Calogero ) ove esisteva una chiesetta , riducendo la popolazione alcamese da 8000 a sole 3000 anime.
Gli antichi ospedali di S. Vito e S. Spirito , inidonei per ospitare la gran massa degli appestati , spinsero i Magistrati del Comune ad istituire urgentemente dei nuovi locali per l’emergenza : cosa che avvenne il 13 ottobre quando fu approntato un nuovo ospedale nella “ strada nuova” del SS. Crocifisso.
Dopo questo luttuoso evento, la popolazione alcamese cominciò a crescere di numero e nel 1584 arrivò a contare ben 4250 abitanti.Poichè la ricostruzione della Chiesa, per mancanza di fondi, procedeva molto lentamente, la già costituita Confraternita del SS. Crocifisso chiese al Vescovo l’autorizzazione a potere questuare nell’abitato e nelle aie, come si faceva prima della proibizione sancita dal Concilio di Trento ( 1545- 1563 ).
Il Vescovo di Mazara il 7 giugno del 1586 concesse il nulla osta affinchè la Confraternita potesse questuare per ricostruire la Chiesa ma, nel 1596, come cita F.M.Mirabella in :” Alcamo Sacra , 1956, p.144", “ compiuta la cappella maggiore ed a metà arrivate le fabbriche dell’esteso corpo delle novelle chiese, non si potè più oltre proseguire l’edificio per essere venuto meno il denaro “.
Per tali condizioni i rettori della Confraternita per “ maximam paupertatem et miseriam Confraternitatis” ( estrema povertà e miseria della Confraternita), decisero di concedere proprio nel 1596 la Chiesa incompleta con le sue rendite all’Ordine dei Frati Minimi di San Francesco di Paola, che accrebbe gli Ordini già esistenti ed operanti ad Alcamo e per l’esattezza : i Carmelitani , i Frati Minori Conventuali, i Frati Minori Cappuccini, i PP. Domenicani, gli Agostiniani e i Mercedari altrimenti conosciuti come Padri di S. Maria della Mercede per il riscatto degli schiavi.
San Francesco di Paola , morto nel 1507 e canonizzato già nel 1519 , che visse per ben 64 anni in Calabria 3 anni in Sicilia e ben 24 in Francia, era assai conosciuto dagli alcamesi ancor prima della fondazione del Convento , in quanto nella Diocesi di Mazara ( una delle più antiche della Sicilia) , erano già stati costruiti : il Convento di Salemi nel 1518 ( solamente undici anni dopo la morte del Santo) , quello di Trapani nel 1572 e quello di Marsala nel 1585.
Con atto del Notaio Sebastiano Cinquerughi ( Rollo V° delle scritture volanti - Archivio Chiesa Madre ) del 23 ottobre 1608 , i Padri Minimi accettarono la concessione del 1596 con la principale clausola che dovevano impegnarsi a prestare il servizio religioso fino ad allora svolto dal Cappellano della Confraternita, alla quale era riservato l’altare di S. Anna, con diritto di sepoltura dei Confrati defunti.
Il primo Padre dei Minimi di San Francesco di Paola ad Alcamo fu P.Pietro Sciacca il quale, nato nel 1605, fu definito dallo storico Bembina “religioso di somma perfezione e di meravigliosa edificazione: assiduo nell’adorazione , cieco nell’obbedienza , invincibile nell’umiltà, estremo nella povertà e aspro nella penitenza. Nelle ore libere stava chiuso nella sua celletta cantando inni e salmi spettanti alla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, al suono di un monocordo”.
Nutriva nella sua celletta due tortorelle cui aveva dato il nome di “ Ibi “ alla femmina e “ Ubi” al maschio affinchè gli sovvenissero sempre alla memoria le parole dell’Apostolo: “ Ibi fixa sint corda, ubi vera sunt gaudia “.
Morì il 15 luglio 1670 nel Convento di Alcamo. Allora il suo corpo fu situato nella sepoltura dei suoi frati religiosi, ma nel 1716, dovendosi ingrandire la Chiesa fu riesumato e i suoi resti conservati in una Segreta Officina del Convento a maggiore sicurezza. "Ma nell’anno 1719 avendosi in questo medesimo Convento datosi alloggiamento ad alquanti soldati dell’esercito di Re Filippo V ° portatosi in Alcamo a formar quartier d’inverno, sotto il comando del Marchese Ledi Capitan Generale del suddetto esercito, composto di non meno di 32000 ( trentaduemila) uomini tra pedoni e cavalli e dove dimorarono dalli 28 novembre di detto anno seguente 1720; dopo la partenza di detti soldati non ritrovarono più quel sacro corpo in quella stanza abbenchè segreta ove era stato deposto, sicuro indizio di aver li medesimi occultamenti seco trasportatolo per divozione e restò solo al Convento per memoria il di lui ritratto “. ( cfr. T. Papa Memorie storiche del clero di Alcamo ).
Ma il principale artefice tra i frati Minimi , per la fondazione del Convento attiguo alla Chiesa del SS. Crocifisso, fu senz’altro l’alcamese Padre Bartolomeo Di Gregorio che chiese ed ottenne, non solo l’autorizzazione del Vescovo di Mazara con Bolla del 18 novembre 1608, ma anche la prescritta licenza del Comune per la sua costruzione.
Da Correttore, riuscì ad edificare e a rendere più ospitale il Convento dove, nel 1615, si celebrò il Capitolo Provinciale che in quell’occasione lo elesse Padre Provinciale. Morì ricoprendo tale carica il 24 ottobre 1635.
Nel XVIII° secolo i PP. Minimi alcamesi si distinsero per operosità nonché per santità e dottrina.
Primo fra tutti è da citare P. Carlo Adragna che fu il ricostruttore della Chiesa e del Convento.
Nato ad Alcamo nel 1710 ed ivi morto il 7 ottobre 1762 , è da ricordare per la sua infaticabile operosità che si evince anche dall’elogio registrato nel “ Libro dei nomi e cognomi dei sacerdoti defonti l’anno et il giorno che si morsero e dove sono stati sepolti in questa Città di Alcamo “( conservato nell’Archivio della Chiesa Madre) e riportato da Mons. T. Papa nel suo "Memorie storiche del clero di Alcamo“, 1982, pp. 170-171.
I PP. Minimi si distinsero non solo per la loro fervida attività religiosa , ma anche per la promozione sociale del rione.
Infatti furono proprio questi a sollecitare il Comune per la sistemazione urbanistica del quartiere, confacente ai suoi abitanti, per la maggior parte del ceto agricolo il quale occupava le arre fabbricabili del borgo e il Comune doveva provvedere alle indispensabili opere di urbanizzazione , prima fra tutte, la fornitura di acqua!
Si cominciò a costruire nel piano di detto Convento un abbeveratoio su proposta dei capimastri Antonino Adamo e Onofrio Cilluffo i quali, incaricati dal Comune nel 1783, non solo ripararono l’acquedotto ma ebbero altresì l’incarico di reperire nuove sorgenti.
Come si può ben constatare il Clero in quel periodo era molto attento e sensibile al processo di urbanizzazione del quartiere ove, oltre alla operosità e alla spiritualità dei PP. Minimi, vi era anche quella dei PP. Cappuccini della Chiesa di S. Anna, i quali, come riferivano l’ 8 dicembre 1780 gli Amministratori del Comune al Re : “ i poverissimi si recavano per non avere le vesti decenti e proprie per conferirsi in altre chiese .. quali Padri Cappuccini sono stati e sono tuttavia di grande utile a questa popolazione per gli studi delle più severe discipline che sempre hanno tenuto aperti a chiunque, siccome per le infime scuole che hanno al presente“. Il 13 dicembre del 1780 ben quarantacinque sacerdoti sottoscrissero di proprio pugno una lettera di supplica indirizzata al Re Ferdinando III° , affinchè non sopprimesse il Convento così come era avvenuto il 4 dicembre 1767 per la residenza dei PP. Gesuiti, in quanto “ i detti RR.PP. sollevano i poveri con larghe elemosine che ogni giorno distribuiscono ininterrottamente ad ogni sorta di persone che vi concorre e dei forestieri e poveri pellegrini che alloggiano con tutta carità e liberalità “.
Il Re accolse la supplica e il Convento non venne soppresso fino a quando,dopo l’Unità d’Italia, il Governo del Re Vittorio Emanuele II° con legge 7 luglio 1866 n. 3036 , soppresse tutti gli ordini religiosi e furono incamerati tutti i loro beni.
Con la susseguente legge del 15 agosto 1867 n. 3848 , furono anche soppresse le Corporazioni Religiose in quanto sottostanti alla giurisdizione del Vescovo e, di conseguenza, anche il Convento di S. Francesco di Paola e la Confraternita del SS. Crocifisso ( le c.d. Leggi eversive dell’Asse Ecclesiastico).
Il 15 maggio del 1870 , essendo andati via i PP. Minimi , il Convento ormai di pertinenza dello Stato Italiano, fu consegnato da parte del Comune di Alcamo agli Amministratori dell’Ospedale S. Vito e S. Spirito.
E’ opportuno ricordare che
anteriormente a quella data esistevano ad Alcamo due ospedali : uno era quello
di S. Vito che fu fondato nei primi decenni del 1400 nell’omonimo quartiere cui fu
accorpato, per deliberazione dei Giurati il 23 novembre 1539, e l’altro
quello di S. Spirito, sito allora dirimpetto la Chiesa Madre ( oggi sede della Banca Don
Rizzo ).
ISTITUZIONE DELLA PARROCCHIA
E CRONOTASSI DEI PARROCI
Nella rettoria della Chiesa successe padre Domenico Buffa fino al 1911, quindi il sacerdote Pietro Stellino che la diresse fino al 1925 in qualità di Rettore e dal 26 luglio 1926 ( anno in cui fu elevata a Parrocchia con il titolo di San Francesco di Paola) al 1°ottobre del 1937, in qualità di Parroco.
Figlio di Salvatore e di Vincenza Lucchese, il Sacerdote Stellino nacque il 4 marzo 1856 e nel 1894 unitamente a Don Giuseppe Rizzo, allora Economo dell'Ospedale, si fece promotore per la venuta nel nosocomio alcamese, delle Suore Figlie di S.Anna.
Gli anni di rettoria di padre Stellino furono caratterizzati da una esplosione demografica che preoccupò il Vescovo della Diocesi, Mons. Niccolò Maria Audino, costatando che le due parrocchie, della Chiesa Madre e di San Paolo, contavano il gran numero di 30.000 anime ciascuna.
Fu così elevata a Parrocchia filiale della Chiesa Madre, il 31 dicembre del 1918, la chiesetta delle Anime Sante, edificata nel 1810 dalla Confraternita del S.Monte di Pietà , in contrada S.Ippolito, per suffragare i morti ivi sepolti durante la terribile peste del 1575-76.
A distanza di un anno, il 2 febbraio 1920 fu eretta Parrocchia la Chiesa di Santa Maria di Gesù, affidata ai Frati Minori.
Gli amministratori dell’Ospedale Civico, interpreti dei sentimenti degli abitanti del popolo del rione “Calcare” deliberarono il 13 dicembre 1921, la cessione della Chiesa del SS. Crocifisso al Vescovo di Mazara del Vallo perché la elevasse alla dignità di Chiesa parrocchiale.
Le pratiche preliminari furono immediatamente avviate e si conclusero il 2 marzo 1923, ma solo il 26 luglio 1925 venne effettivamente elevata a Parrocchia che fu chiamata di San Francesco di Paola perchè attigua all'ex Convento dei PP. Minimi, ormai divenuto Ospedale "S. Vito e S. Spirito".
Il Vescovo della Diocesi di Mazara, Mons. Niccolò Gaudino, nominò Economo della novella Chiesa Parrocchiale il Sac. Pietro Stellino che il 26 luglio 1926 ne divenne Parroco e i
n questa veste si trovò a sostenere la grande responsabilità di una Parrocchia di nuova elezione: cioè quella di darle vita.Si adoperò molto per migliorare le sorti del sacro edificio, per fornirlo di arredi e paramenti sacri e in ciò, per la verità, trovò valido sostegno e conforto nelle varie amministrazioni dell’attiguo ospedale.
Il Parroco Stellino con le offerte profuse dai fedeli, arricchì la Chiesa, tra l'altro, di diciotto lampadari (sostituiti dagli attuali nel 1975); di un grande armadio che si trova tutt'oggi in sagrestia, opera del 1915 dei fratelli Francesco e Giuseppe Ospedale e dell'inferriata alla porta della Chiesa.
Egli fu coadiuvato da due scrupolosi Cooperatori: il Sacerdote D.Paolo Amato e il Sac. D.Vito Stabile.
Nel 1937 morì il Parroco Stellino e per un breve periodo resse il governo della Parrocchia in qualità di Vicario Economo Don Vito Stabile. Il 1°gennaio 1939 si insediò come nuovo Parroco il canonico Don Vincenzo Mistretta che coadiuvato dal fratello, Sac. Giovanni, rinnovò i metodi pastorali e fu artefice del congresso catechistico parrocchiale (il primo di tutta la Diocesi), che si svolse dal 23 al 27 aprile del 1950 con una mostra, interessanti conferenze, ore di intensa preghiera in una Chiesa sempre gremita, che ebbe il suo epilogo con la Processione Eucaristica terminata con un discorso dell'allora Amministratore Apostolico, il Card. Ernesto Ruffini Arcivescovo di Palermo, che profferì parole di plauso e di soddisfazione non solo per il Parroco ma per tutta la cittadinanza alcamese accorsa in massa.
Nel frattempo i confini parrocchiali erano stati ridimensionati con l'istituzione della Parrocchia di S.Anna il 25 maggio 1947 e di quella di Maria SS.ma del Rosario il 6 giugno 1947.
Il 24 gennaio 1956 mentre la Parrocchia era in continua ascesa, inspiegabilmente e con vivo stupore di tutti i parrocchiani, il Parroco Mistretta presentò le sue "misteriose" dimissioni dando il 24 gennaio 1956 le consegne al Vicario Economo, Sac. Matteo Pipitone che fu Parroco fino al 1958.
Dal 1° ottobre 1958 al 1° ottobre1963 resse la Parrocchia il Can. Vincenzo Calandrino che fin dal 1943 era stato Parroco della Chiesa delle Anime Sante che volontariamente, su invito del Vescovo, lasciò ai PP. Salesiani.
Esperto in pastorale, continuò l'opera del suo predecessore; istituì l'Associazione Uomini di Azione Cattolica e trasformò la casa di Via Pindemonte, non distante dalla Chiesa, in Casa Canonica.
Quindi richiamò dagli Stati Uniti d'America il Sac Antonino Benenati che, nato a New York il 1° dicembre 1920 da genitori alcamesi era stato, dalla data della sua ordinazione avvenuta il 14 luglio 1946 e fino a giugno 1958, (anno del suo ritorno in America ) Vicario Cooperatore della Chiesa Madre .
Tornato ad Alcamo , il Sac. Benenati fu nominato Vicario Cooperatore della Parrocchia domiciliandosi nella novella Casa Canonica anche se dopo poco tempo il Parroco Calandrino, apprezzato e stimato dai parrocchiani per la sua bontà, umiltà e per le innovazioni portate nella Parrocchia, per motivi di salute, rassegnò le proprie dimissioni nelle mani del Vescovo.
Con Bolla del 1° ottobre 1963 gli successe il Sac. Benenati, che fu Parroco per ben 34 anni e cioè fino a marzo del 1997, anno in cui dovette ritirarsi per raggiunti limiti di età.
Con lui crebbero diverse generazioni di giovani , che tuttora lo ricordano con immutato affetto.
Il compianto Vescovo Mons. Domenico Amoroso, a riconoscimento del pluridecennale lavoro pastorale svolto, gli fece ottenere dalla Santa Sede l'onorificenza di Cappellano d'Onore di Sua Santità e il titolo di Monsignore.
Gli successe, da aprile del 1997 a maggio del 1998, Don Francesco Giuffrè , attualmente Parroco della Parrocchia del SS. Crocifisso di Castellammare del Golfo.
Il 01.06.1998 venne nominato Parroco Mons. Paolo Bonventre nato a Calatafimi il 20 ottobre 1944 e ordinato presbitero il 13 luglio 1969 che fu , tra gli altri prestigiosi incarichi ricoperti, Parroco a Rilievo (Trapani) e per decenni attento e scrupoloso Direttore della prestigiosa " Fondazione Auxilium" che comprende l'Istituto Medico Psicopedagogico, il Centro Riabilitazione Spastici di Villa Betania e la Casa di Riposo di Villa Nazareth di Valderice.
Per tutto il periodo di suo Parrocato , Don Paolo ( come lo chiamavano affettuosamente tutti i parrocchiani) si prodigò infaticabilmente per anni, per il rinnovamento culturale e spirituale dei parrocchiani con particolare attenzione verso i giovani( basti pensare alla presenza attiva del più alto numero di ministranti fra tutte le Parrocchie di Alcamo e della Diocesi) cui è riuscito ad inculcare, fin dalla tenera età, il significato di appartenenza alla Chiesa e di Comunione fraterna attraverso riunioni pregne di catechesi alternate anche con attività ludiche, teatrali e con l'effettuazione di pellegrinaggi spirituali, di riflessione e di meditazione fatti a: Paola; S.Giovanni Rotondo; Roma; Padova, nonchè gli itinerari Mariani di: Siracusa; Tindari ; Gibilmanna; Trapani; Custonaci e Calatafimi.
Costituì la Associazione Sportiva Dilettantistica San Francesco di Paola, con Statuto regolarmente registrato all'Agenzia delle Entrate e con iscrizione all'albo delle Società Sportive del CONI, formando una squadra ( divenute in seguito 2 ) di calcio a 5, " perchè i giovani della Parrocchia potessero formare gruppo e stare insieme sia dentro che fuori dalla Chiesa".
Negli anni del suo Parrocato, Mons. Bonventre effettuò regolari riunioni settimanali con il Gruppo Biblico; la San Vincenzo de' Paoli; la Confraternita del SS. Crocifisso; i Ministri Straordinari dell'Eucaristia; i Catechisti; i Ministranti percorrendo un percorso Pastorale, incentrato alla conoscenza e all'approfondimento della Parola del Signore e della Liturgia.
Il 31.01.2012, rassegnò al Vescovo di Trapani, Mons. Francesco Miccichè, le proprie dimissioni.
La mattina del 21 febbraio 2014, dopo avere lottato per mesi contro una inesorabile malattia, sopportata con cristiana rassegnazione, all'età di 69 anni, ritornò alla casa del Padre.
Dal 01.02.2012 al 31. 01.2013, la Parrocchia, unitamente a quella di S.Anna-Cappuccini, fu affidata "ad interim" a Mons. Ludovico Puma, Parroco della Basilica di S.Maria Assunta, e Vicario Zonale- Per questo gravoso incarico fu coadiuvato da due Vicari parrocchiali: Don Antonino Ruggirello e Don Salvatore Grignano.
Il 1° febbraio 2013 l'Amministratore
Apostolico della Diocesi di Trapani, Mons. Alessandro Plotti, nominava Don Salvatore Grignano , nato a Paceco
il 24 aprile 1981, Parroco della Parrocchia , unitamente a quella di
S.Anna-Cappuccini, incarico che tenne fino alla scadenza del mandato del 31
agosto 2022.
( Tratto da: Sergio Dara. Per Crucem ad Lucem- La Chiesa del SS.Crocifisso di Alcamo e la sua Confraternita nella Parrocchia di San Francesco di Paola.
Cinque secoli di storia al servizio di Dio e degli uomini. Alcamo, Arti Grafiche Campo, 2014. )
Con decorrenza 01 settembre 2022 il Vescovo di Trapani, Mons. Pietro Maria Fragnelli, nominava Parroco Don Mario Bonura.
CRONOTASSI DEI PARROCI
1926 - 1937 : Sac. Pietro Stellino
1937 - 1939 : Vicario Sac. Vito Stabile
1939 - 1956 : Don Vincenzo Mistretta
1956 - 1958 : Sac. Matteo Pipitone
1958 - 1963 : Can. Vincenzo Calandrino
1963 - 1997 : Mons. Antonino Benenati
1997 - 1998 : Don Franco Giuffrè
1998 - 2012 : Mons. Paolo Bonventre
2012 - 2013 : Mons. Ludovico Puma
2013 - 31 Agosto 2022: Don Salvatore Grignano
01 Settembre 2022 - : Don Mario Bonura
© Sergio Dara
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